6° giorno – “Te beata che hai creduto”

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“In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo . Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”. (Lc 1,39-45)

Nell’attesa della tua venuta

(dagli scritti del Servo di Dio don Carlo De Ambrogio)

“Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?” Maria attira sempre lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo suscita il canto e il grido di gioia (“esclamò a gran voce”) e fa conoscere a Elisabetta che Maria è Madre di Dio.

“Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo”. La voce, la parola della Madonna fa sussultare di gioia i piccoli. allora si comprende che ogni famiglia che si consacra al Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria è pervasa da un clima di gioia.

“E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”. La prima beatitudine che si legge nei Vangeli è rivolta a Maria. Ed è la beatitudine della fede. La beatitudine è la gioia con la dimensione dell’eterno.